Cos’è il modello Freemium?
Il modello Freemium (unione di “free” e “premium”) è un modello di business molto diffuso per l’acquisto di prodotti informatici come softwares, tools online, etc. Esso prevede l’esistenza di due versioni del prodotto a seconda del costo:
- una gratuita, con funzionalità limitate e che ha una scadenza dopo la quale tale versione diventa a pagamento e l’utente può decidere se acquistarlo o meno. Altri modelli freemium propongono versioni gratuite con capacità di memorie limitate (ossia, ad esempio, il contenere files non oltre una certa capienza); oppure una versione del servizio gratis solo per una certa categoria di utenti (si pensi a Microsoft Bitzspark, che è gratuito solo per startup dai 3 anni in un giù e che fatturano meno di un miliardo di dollari l’anno) o per un certo numero di utenti
- una premium, ossia la versione a pagamento con molte più opzioni per l’utente. Tale pagamento consiste sia in un abbonamento da rinnovare che in un’acquisto che avviene una volta per sempre
In questo modo il modello Freemium permette di diffondere un prodotto/servizio in modo capillare, facendo sì che gli utenti possano testarne le potenzialità in modo gratuito. In un secondo momento, il cliente soddisfatto e/o bisognoso di un prodotto che funzioni al 100% sarà disposto a pagare la versione premium.
I pro e i contro del modello Freemium
Se da un lato questo modello di business è un efficace veicolo di diffusione del prodotto dall’altro può rivelarsi svantaggioso. Quest’ultimo inconveniente si verifica soprattutto con programmi come Adobe Acrobat Reader, che esiste sia gratis che a pagamento. Tuttavia prevale la versione gratuita in quanto è assai facile da installare per l’utenza. Si consideri anche che Adobe Reader a pagamento, in realtà, non è indispensabile. Essa permette semplicemente di scrivere file pdf, funzione che si può facilmente aggirare scrivendo il file in Word e convertendolo in pdf su una piattaforma gratuita (tipo Small PDF e affini).
In definitiva il modello Freemium ha senso solo quando un tool ha delle funzionalità che non sono reperibili altrove, ed è il caso di WordPress, che per quanto abbia una versione gratuita non è personalizzabile e ha funzioni troppo limitate. Da qui l’obbligo per ogni utente di avere un account premium e crearsi il proprio sito personalizzato, specie se si tratta di siti aziendali che devono essere performanti e non fotocopie di quelli dei competitors.