Dopo esser stati presenti alla 51a edizione di Vinitaly abbiamo toccato con mano l’importanza che questo evento abbia per la sponsorizzazione dei prodotti tipici italiani e soprattutto del Made in Italy.
Per alcune piccole medie imprese, essere presenti in questa manifestazione può solo portare dei vantaggi competitivi sul posizionamento della propria azienda nel settore del market agroalimentare. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare il parere di un grande esperto: Andrea Costanti.
Il caso Costanti
E’ il 1983 quando il giovanissimo Andrea Costanti, nato il 16 Agosto 1960 a Montalcino, entra a Colle al Matrichese, ereditando un peso ed una responsabilità non lieve in quello che era allora uno dei pochissimi marchi di valore assoluto a Montalcino.
L’azienda Conti Costanti risulta ancora oggi una delle cantine più rappresentative della zona di Montalcino in Toscana.
Dal suo punto di vista, prima e dopo la manifestazione Vinitaly quali cambiamenti può subire un’azienda partecipando a questo grande evento?
Vinitaly è un evento molto importante e sicuramente è la manifestazione di riferimento mondiale per il vino italiano. Ci sono aziende che venendo a Vinitaly possono incrementare le proprie vendite e hanno la possibilità di trovare importatori nuovi in un momento in cui si stanno aprendo mercati diversi come l’Asia o le ex Repubbliche Sovietiche, insomma paesi che si affacciano o si sono affacciati recentemente al consumo del vino. Chiaramente questi risultati e obiettivi dipendono molto dal tipo di azienda che decide di esser presente a questo enorme evento. Nel mio caso diventa più un discorso di rapporti, di consolidazione. I miei importatori infatti, investono molto su Vinitaly: invitano, ad esempio, visitatori provenienti dagli Stati Uniti o dall’Inghilterra e per loro, trovarci in questa manifestazione è un modo comodo di far conoscere direttamente ai clienti noi proprietari delle aziende e i nostri vini. E’ una sorta di “servizio” che noi decidiamo di dare e di rispetto del lavoro che fanno per sponsorizzare i nostri prodotti tipici.
Come vede il “mondo digital” ? Un’azienda può trarne benefici in questo settore?
La rete è uno strumento utilissimo di cui oggi non si può fare assolutamente a meno. Io appartengo ad una diversa generazione ed è il motivo per il quale mi sto affacciando solo adesso alla “realtà digitale”. Mi rendo conto come invece i miei figli usino questi strumenti in maniera del tutto naturale nonché utile. Per la mia azienda ho deciso di creare un sito internet, ma non vendo ancora i miei vini online. Non ho momentaneamente l’ecommerce per rispettare gli importatori che investono sulla mia azienda ed i miei vini. Per farlo, devono sostenere dei costi importanti. Devo dire però, che è una scelta che faccio in questo momento della mia vita, ma non posso garantire che tra cinque anni non possa cambiare totalmente idea. Ho appurato ad esempio, che il nostro web site è stato molto importante per far conoscere meglio l’azienda e per la gestione delle visite nelle nostre cantine: le prenotazioni stanno crescendo sempre di più. Lo trovo utile per ottimizzare al meglio questo tipo di servizio che decidiamo di dare. Sono un po’ più spaventato da strumenti come i social media che posseggono un linguaggio del tutto nuovo per me, ma che mi rendo conto essere un mio limite.
Credo che quando i miei figli gestiranno l’azienda sarà all’ordine del giorno utilizzare questi mezzi di informazione.
Per la promozione del Made in Italy e quindi della qualità dei prodotti e delle aziende italiane, pensa che venga rispecchiata la giusta immagine del nostro Paese in ambito internazionale?
Sicuramente in Italia abbiamo la fortuna di avere dei grandi prodotti, delle grandi aziende e dei grandi cervelli. E’ chiaro che la vocazione italiana non sia né l’agricoltura intensiva né la grande industria. Ieri è morto un grandissimo personaggio, Carlo Riva, che ha creato dei motoscafi che sono diventati un vero e proprio mito nel mondo. Anche in questo caso non si può parlare di industria, ma di un artigianato di altissima qualità: i motoscafi Riva sono considerati come i marchi Lamborghini o Ferrari, non appartengono al mercato di massa e allo stesso modo l’agricoltura italiana da il suo meglio con i prodotti di nicchia che garantiscono grande qualità. Chiaramente il vino è uno dei capifila di questo settore, come lo sono i formaggi e l’olio di oliva. Da questo punto di vista noi italiani siamo molto bravi a produrre, ma siamo molto meno bravi a creare un’immagine forte dei nostri prodotti all’estero. Sicuramente stiamo cercando di migliorarla. Un buon esempio sono i francesi, abili per prima cosa nel lavoro di “squadra” mentre noi, soprattutto in Toscana, siamo più competitivi. Ci si dovrebbe rendere conto che il successo di un produttore, come ad esempio nel caso di Montalcino, potrebbe essere trasformato nel successo di tutta la zona. Noi siamo un po’ più individualisti, ma fa parte del nostro carattere. Devo aggiungere che siamo molto meno sostenuti dalle istituzioni e ritengo che sia inutile e controproducente in Italia dare i contributi alla grande industria e far morire i piccoli artigiani che rappresentano lo scheletro portante dell’attività produttiva italiana. Bisognerebbe permettere anche agli agricoltori medio-piccoli di avere i giusti mezzi di comunicazione per commercializzare al meglio la qualità dei prodotti tipici Made in Italy.
Essere presenti online: un passo che non si può più aspettare di fare
Sono molti gli strumenti che possono essere usati nel mondo digital per la promozione del proprio business. Tra questi non può assolutamente mancare un’analisi SEO e SEM che permette di:
- aumentare la visibilità del sito web
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Isotta Bolognini
Junior Social Media Specialist