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Misurare il successo di un’app

Misurare il successo di un’app

Misurare il successo di un’app è un’operazione tutt’altro che facile e scontata.
Secondo una ricerca dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, l’utente italiano scarica in media circa 22 applicazioni sul suo dispositivo mobile.
Di queste, vengono però effettivamente utilizzate soltanto 9/12 app, con una media giornaliera di 4,5.

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Se pensiamo che Apple Store ospita oltre 2 milioni di app e Google Store oltre 3,6 milioni ci rendiamo subito conto di una tendenza. Nonostante l’offerta enorme di applicazioni gli utenti tendono a scaricarne un numero davvero esiguo.

È chiaro perciò che quando si investe nella realizzazione di un’app mobile si deve accettare che ci sarà una concorrenza spietata e che il successo non sarà per nulla scontato.

 

app più scaricate

COSA FARE DOPO IL LANCIO DI UN’APP?

Dopo la lunga fase di sviluppo e gli investimenti profusi nella realizzazione di un’app si vorrebbero vedere subito dei grandi risultati e, ancor meglio, grandi guadagni.

Tuttavia dobbiamo ricordare che un numero elevato di download non è necessariamente indicativo per misurare il successo di un’app.
Sappiamo che circa il 25% delle app scaricate non viene utilizzata più di una volta e che il 90% degli utenti abbandona progressivamente un’applicazione nel giro di 6 mesi.

Sono numeri che dovrebbero farci riflettere sulla necessità di creare engagement, aumentare le condivisioni e soprattutto lavorare sulla retention degli utenti.

È inutile avere migliaia di download se poi l’utente ci abbandona perché le sue aspettative vengono deluse o perché ha avuto una pessima user experience. Sapendo tutto ciò dobbiamo prepararci, ancor prima del lancio, a sviluppare dei sistemi di monitoraggio adeguati per valutare l’uso della nostra app.
Non abbandoniamo i nostri utenti ma tracciamo tutte le loro interazioni per capire se e dove modificare il nostro prodotto per cogliere al meglio le loro esigenze.

METRICHE PER VALUTARE IL SUCCESSO DI UN’APP

Per non vanificare tutto il lavoro e gli investimenti fatti, è necessario scegliere e tenere sotto controllo dei Key Performance Indicators, delle metriche che possano fornirci un quadro complessivo della competitività dell’applicazione on the market ma anche della validità delle nostre strategie promozionali.

  • Cost Per Download. È l’indicatore che ci fornisce una stima del costo sostenuto per ottenere un download della nostra app. Ci può dare una stima del ritorno sull’investimento (ROI) ma non ci permette di distinguere tra traffico organico e indotto.
  • Cost Per Install. Questa metrica ci aiuta a stabilire l’efficacia di eventuali campagne promozionali, monitorando l’effettiva apertura dell’app dopo averla scaricata. Non ci fornisce però informazioni su attività successive o sul tempo di uso e permanenza.
  • Cost Per Engagement. Questo indicatore ci segnala quanto ci costa far utilizzare effettivamente l’app. È molto utile nelle campagne di retargeting per arrivare a quegli utenti che hanno scaricato l’app ma non la usano.

Queste metriche ci danno una visione dei download, dell’uso dell’app e dei costi per “mantenere” la nostra base utenti.
Tuttavia non ci danno alcuna indicazione effettiva sull’uso dell’app da parte di chi l’ha scaricata.

DAU, WAU, MAU: INDICATORI D’USO DELL’APP

Questi tre acronimi rappresentano tre indicatori fondamentali per definire il numero di utenti effettivamente attivi sulla nostra app. Sono metriche importantissime per valutare l’engagement (e migliorare la retention) verso il nostro prodotto. Questo è ciò che rappresenta il vero successo di un’app.

  •  Daily Active Users. È il numero di utenti che apre l’applicazione in un determinato giorno.
  • Weekly Active Users. Rappresenta gli utenti attivi settimanalmente.
  • Monthly Active Users. Conteggia tutti gli utenti unici che hanno aperto l’app e l’hanno effettivamente utilizzata nell’arco di 30 giorni.
Queste metriche vanno integrate con un’analisi puntuale del comportamento di ogni singolo utente.

Dovremo monitorare ad esempio:

  • La durata delle sessioni. Conoscere quanto tempo passa l’utente sull’app ci può dare indicazioni sul livello di coinvolgimento e sulla qualità dell’esperienza di uso.
  • L’intervallo tra le sessioni. Ci da indicazioni sulla frequenza d’uso dell’app e ci aiuta a capire se possiamo migliorare la user experience. Spesso se intercorre troppo tempo tra le sessioni vuol dire che l’utente è deluso da ciò che ha trovato o da una navigazione troppo complessa.
  • Il time in app. Ci da indicazioni sul tempo medio d’uso dell’app nell’arco di un mese. Possiamo apprendere molto sulla nostra base utenti osservando questo parametro, ad esempio il tipo di interazione, la loro stagionalità etc.
  • La retention. È la metrica che ci permette di individuare gli utenti più fidelizzati e coinvolti, quelli che potremmo “utilizzare” sia per implementare il nostro prodotto sia per dare impulso alla condivisione della nostra app.

LIFE TIME VALUE E INDICE DI SUCCESSO DI UN’APP

Un’ultima e non trascurabile metrica per misurare l’effettivo successo di un’app è il Life Time Value che ci fornisce una stima monetaria predittiva del valore finanziario di ciascun utente e, per esteso, del nostro prodotto.
Calcolando il LTV potremo quantificare quale sarà il profitto netto che può portarci un utente medio (quanto spende un utente in un mese).
Il LTV viene calcolato sul tasso di abbandono medio e sulla spesa media di un utente in uno specifico lasso temporale.

Fare una predizione corretta di questo numero significa poter prendere decisioni migliori.
Potremo ottimizzare le nostre campagne di acquisizione, la spesa in advertising e definire i budget per ogni attività di marketing.
Se combinato con tutte le altre metriche il Life Time Value può fornirci un modello efficace anche per predire il valore di un utente futuro. Inoltre può guidare molte delle nostre scelte strategiche per portare davvero al successo la nostra app.

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