Per eseguire una corretta valutazione di un investimento saper calcolare il ROI e il ROE è sicuramente un buon punto di partenza. La valutazione di un investimento in un’azienda o in una startup è sempre molto difficile, anche perché sono in gioco variabili molto diverse che intervengono, non ultimo quello del tempo. Le formule in sé non sono complicate, ma la loro interpretazione non è così immediata.
Cosa sono e come calcolare il ROI e il ROE
Oggi forniremo una panoramica riguardante questo tipo d’informazioni, ma il consiglio è di contattarci per un appuntamento. In questo modo potrai valutare con tutti gli strumenti a nostra disposizione l’investimento nella sua interezza. Ma ecco la definizione di ROI e ROE.
ROI (Return On Investment)
Come appunto recita la definizione si tratta di un parametro che è utile per valutare la validità di un investimento in base all’utile ottenuto. Infatti in questo caso parliamo di un indice di redditività di un investimento.
Poniamo ad esempio che sia stata investita la cifra di 160 euro e che dopo un certo periodo l’utile ottenuto sia di 40 euro. Il ROI in questo caso si calcola dividendo l’utile per la somma investita, il risultato si moltiplica per 100. Il risultato in questo caso è del 25%.
Pregi e limiti del ROI
Questo sistema di calcolo ha come caratteristica distintiva quello di essere assolutamente immediato e di facile comprensione. Più alta è la percentuale, più profittevole è stato l’investimento. In questo senso il ROI ha il pregio di essere molto semplice nella sua formulazione.
Di contro, la formula base del ROI si presta a un problema davvero importante. Infatti, calcolato in questa maniera non tiene conto del tempo trascorso. Tornando all’esempio precedente, c’è differenza se i 40 euro sono stati guadagnati in sei mesi o in sei anni. Quindi possiamo dire che c’è ROI e ROI.
La soluzione è appunto di modificare la formula in modo tale che si tenga conto, ad esempio, dei mesi trascorsi dal giorno in cui si è effettuato l’investimento.
ROE (Return On Equity)
Questo parametro non ha in realtà come centro l’investimento, ma l’azienda e la sua capacità di produrre utili in base all’entità del suo patrimonio. Questo calcolo ci dice molto riguardo all’attitudine di un’azienda a produrre utili in base alla sua grandezza e forza finanziaria.
Infatti i due elementi che sono in gioco sono l’utile netto annuale e il patrimonio netto. Dividendo l’utile netto per il patrimonio netto moltiplicato 100 otterremo il ROE. Per quanto possa sembrare un calcolo abbastanza banale, questo ci dice se un azienda è efficiente oppure è la classica montagna che partorisce un topolino.
Pregi e limiti dei ROE
Nell’ottica di un potenziale investitore il ROE spiega se investire in un’azienda può essere realmente profittevole. Questo indicatore, per quanto asciutto e preciso, non tiene conto di altre variabili che devono essere considerate. Ad esempio un certo anno l’azienda ha proceduto in massicci investimenti per ricerca e sviluppo il ROE annuale potrebbe anche essere negativo. In seguito però salirà di nuovo grazie al grande vantaggio tecnologico ottenuto rispetto alla concorrenza. Quindi conoscere la storia dell’azienda è fondamentale.
Calcolare il ROI e il ROE insieme agli esperti di Up2Lab
Questi due elementi di valutazione per quanto ottenuti tramite formule molto semplici, hanno una valenza davvero importante. In combinazione con altri indici consente di valutare sia l’efficienza di un’azienda, ma anche quanto sia conveniente investire su di essa. Per non rimanere a un livello di analisi troppo limitato, è necessario affidarsi a professionisti del settore. Scegli Up2Lab e il suo servizio di consulenza, per avere una visione più chiara dell’andamento dell’azienda e su quanto sia profittevole un investimento. Contattaci adesso.