Che cos’è “Resto al Sud”?
“Resto al sud” è un grido di coraggio. Lo stesso grido lanciato dai giovani imprenditori del centro-sud che in questa terra martoriata vogliono restare. Costruire qualcosa. Rinascere loro e far rinascere economicamente il loro meridione.
Ed è proprio a loro che è rivolto “Resto al Sud“, il bando indetto da Invitalia che stanzia finanziamenti a fondo perduto per gli aspiranti imprenditori under 35 e residenti in una di queste regioni: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Le future imprese che, grazie ai finanziamenti, vedranno la luce appartengono ai più disparati settori. Oltre che al turismo e al food, da sempre i fiori all’occhiello del Mezzogiorno, “Resto al Sud” guarda ad altre realtà: ristorazione, formazione, editoria, ICT, sanità, industria, audiovisivo, cultura, energia, servizi, edilizia, trasporti, produzione farmaceutica. L’intento del bando è infatti quello di far rifiorire l’economia del sud ad ampio raggio, trainando in questo cammino di sviluppo e crescita più settori in contemporanea.
“Resto al Sud”: i requisiti per partecipare.
Oltre a un’età compresa fra i 18 e i 35 anni e la residenza in una delle suddette regioni (che si può ottenere “in extremis” anche entro 60 giorni, ampliati 120 se si vive all’estero, a partire dalla comunicazione della vincita del bando) sono necessarie altre condizioni per poter partecipare:
- non essere già titolari di impresa né aver già goduto di incentivi all’autoimprenditorialità negli ultimi 3 anni
- non essere legati ad altri enti/imprese da contratti di lavoro a tempo indeterminato
- non esercitare già attività da liberi professionisti né commerciali (tranne se i beni commerciabili sono prodotti dall’azienda che, una volta vinto il bando, si intende avviare)
- essere una persona fisica, una cooperativa, una ditta individuale o anche una società già costituita purché non avvia già avviato il suo progetto imprenditoriale alla data di presentazione della domanda
“Resto al Sud”: i finanziamenti in palio.
I cospicui finanziamenti che “Resto al Sud” ha in serbo per i giovani imprenditori ammontano da un massimo di 50’000 € per ogni persona fisica al tetto da 200’000 € per ogni società.
Quale che sia l’entità del finanziamento che pioverà sulla futura impresa, esso si suddivide in due parti:
- un 35% del totale che sarà il prestito a fondo perduto, senza restituzione in tassi di interesse da parte del beneficiario
- l’altro 65% che invece è la somma del finanziamento bancario (che durerà 8 anni e sarà garantito per l’80% dal Fondo di Garanzia per le PMI dello Stato italiano). Ad esso si sommerà il contributo di interessi a fondo perduto di Invitalia. Per farla breve: per il beneficiario anche il finanziamento bancario è completamente a tasso zero in quanto in parte è coperto da Invitalia, in parte dal fondo statale di garanzia per le imprese.
Come partecipare a “Resto al Sud”: domanda, iter e scadenze.
Chi ama il sud, sogna un avvenire da imprenditore e – ultimo ma non meno importante – cerca fiumi di finanziamenti a tasso zero non può certo perdere un’occasione come “Resto al Sud”.
Per parteciparvi è possibile fare domanda dal 15 gennaio fino ad esaurimento fondi. In tutto questo l’asso di tempo è possibile:
- registrarsi come utente nel sito di Invitalia (ente promotore di “Resto al Sud”)
- scaricare il modulo di domanda di partecipazione
- dotarsi di casella PEC e firma digitale (del legale rappresentante o di chi presenta materialmente la domanda)
- compilare la domanda e inviarla online sul sito di Invitalia con gli altri allegati indicati dal bando e presentando il tuo progetto imprenditoriale
Come stilare un progetto imprenditoriale per “Resto al Sud”.
Il capitolo “progetto“, data la sua importanza, merita un approfondimento a parte. Con esso ci si gioca la vincita o meno del bando, quindi è bene che sia ben strutturato e indichi:
- i dati personali del titolare e di eventuali soci
- una descrizione del proprio business in potenza
- l’analisi di domanda e offerta del mercato di riferimento
- la strategia di marketing
- gli aspetti tecnici e produttivi
- gli aspetti organizzativi
- i dati economico-finanziari (ossia stime attendibili e realistiche sulle spese ed entrate che comportano la potenziale impresa).