L’E-Commerce può rappresentare un valido strumento per l’espansione e l’innovazione delle PMI italiane.
Innanzitutto, cosa significa “E-commerce”?
Letteralmente, si traduce come commercio elettronico, ovvero l’insieme delle attività di vendita e acquisto di beni e servizi effettuati tramite Internet.
Le fasi principali del processo di acquisto online da parte del consumatore sono:
– Interessamento per un particolare bene/servizio.
– Ricerca online circa il bene/servizio.
– Scelta del bene/servizio e del sito di e-commerce su cui affidarsi.
– Ricezione dell’email per la conferma dell’ordine.
– Condivisione dell’esperienza online con una recensione.
Il consumatore, cioè il cliente si trova al centro decisionale del processo di e-commerce. Per cui fondamentale importanza non sono soltanto la qualità e il prezzo competitivo, ma anche la sicurezza e la soddisfazione d’acquisto.
Dalle varie analisi e ricerche effettuate nel campo dell’e-commerce, come “Report Casaleggio e Associati” del 2016, emerge il valore del commercio elettronico in grado di far crescere le PMI senza intermediazioni.
In Italia, si registra un’eccezionale aumento del fatturato online delle PMI: dai 28,8 miliardi di euro del 2015 si è passati ai 31,7 miliardi di euro nel 2016, con una variazione del 10 % rispetto all’anno precedente.
Il fatturato del commercio online è ripartito in diversi settori (es. elettronica, alimentare, moda), il più ricco è quello del tempo libero, seguito dal turismo.
Per promuovere online il proprio business esistono diverse strategie di web marketing come SEO, Keyword Advertising e email marketing, ma i Social Media sono i preferiti dalle aziende e-commerce.
Facebook risulta essere lo strumento più efficace ed adatto a promuovere il business delle PMI con il 72 % di funzionalità, ultimo invece Snapchat con il 3 %.
Probabilmente grazie ai Social Network e alle App, il mobile è diventato il canale principale per la vendita online: nel 2016 sono stati oltre 22 milioni gli Italiani collegati al mese tramite dispositivo mobile, circa il 50% della popolazione di riferimento e 5 milioni in più rispetto al 2015.
In Italia, l’e-commerce può essere fondamentale per incrementare il business a livello globale tramite l’esportazione del Made in Italy. Infatti, avendo un’adeguata visibilità sul web è possibile raggiungere un bacino d’utenza ampio e variegato, con costi contenuti.
Dagli studi risulta che le maggiori esportatrici in Italia sono le Start-up innovative che così riescono a prosperare in tutto il mondo.
Puntare sull’estero è molto importante poiché lì il Made in Italy ha un plus-valore riconosciuto.
Il segreto per un futuro migliore delle PMI italiane è: valorizzare la propria identità unica al mondo, esaltando la tradizione e il legame con il territorio, rendendo visibile il processo produttivo e certificando la qualità del prodotto Made in Italy.
Certamente è cresciuta la considerazione del commercio online, ma si riscontra ancora incertezza nei consumatori e poca fiducia per ciò che riguarda la sicurezza nei pagamenti e l’affidabilità delle consegne.
L’e-commerce è davvero il futuro delle PMI italiane?